Sono sempre più le pizzerie a Napoli ed in provincia che stanno adottando la filosofia gourmet con un’attenzione ai prodotti di qualità ed al mangiar bene.

Anche La Chamade, nota pizzeria di Licola, il cui nome tradotto in italiano vuol dire un cuore che in amore batte sempre, ha cambiato stile ed  abbracciato la filosofia della pizza a servizio delle nuove tendenze alimentari. Non solo prodotti gourmet, ma anche utilizzo della farine di grano antico, come la Petra, che rende le pizze più digeribili e salutari.

La Chamade

L’imprenditore Giovanni Di Vaio, conosciuto per aver rappresentato, da oltre trent’anni, l’avanguardia della pizza a metro, si è rimesso in gioco con un nuovo progetto, insieme ai figli pizzaioli Valerio ed Emanuele Di Vaio.

Giovanissimi, ma davvero talentuosi.

Si caratterizzano oggi per essere portatori della nuova filosofia gourmet nello stesso territorio.

Hanno sposato la filosofia delle farine semi integrali (Petra) che aiuta a recuperare tutto il sapore della pizza napoletana. Hanno unito etica e business grazie alla GMA.

Un pensiero che sottende le loro creazioni, che spiegano così: “siamo nell’era della pizza della salute. Ciò vuol dire garantire l’utilizzo di prodotti di eccellenza, sia nell’impasto che nei condimenti. Per questo le nostre farine sono macinate a pietra e conservano il cuore del grano; il nostro paniere utilizza solo prodotti a marchio, o della filiera corta, o scelti tra i presidi slow food e l’olio utilizzato è solo bio, dop o denocciolato estratto a freddo”, hanno detto Valerio ed Emanuele Di Vaio.
Uno stile, quello dei due pizzaioli gourmet de “La Chamade” che viene attuato in maniera maniacale. Con un attaccamento alle piccole produzioni agroalimentari del territorio campano, alla ricerca dei migliori ingredienti possibili da utilizzare per il benessere degli amanti della pizza. Molti sono i prodotti a marchio “L’Orto di Lucullo”: La Chamade ha infatti aderito al progetto pizzerie gourmet della Gma, fondata e presieduta da Giuseppe Acciaio. Il risultato è un impasto che esalta il sapore e il profumo della pizza assicurando digeribilità.

Tra le novità introdotte:

  • la pizza petalosa, per restare in tema con il filone del momento, con petali di mozzarella di bufala che ricompone sul top quattro margheritine grazie all’uso di petali di bufala dop proposti dall’Associazione filiera bufalina;
  • la pizza vegana, realizzata con farina integrale 100% e solo verdure. L’ho apprezzata particolarmente perchè, di solito, le pizze con verdure senza pomodoro o mozzarella, risultano secche. Questa, invece, è risultata non solo morbida ma anche gustosa in cui è stato possibile assaporare tutto il sapore del grano;
  •  la montanara rivisitata nella tecnica di cottura, e cioè non semplicemente fritta, ma fritta e poi cotta in forno;
  • e per finire la pizza dessert con crema pasticciera e fragole: una vera bontà!

Anche le birre sono scelte tra le migliori d’Europa grazie alla selezione effettuata a monte da Gilberto Acciaio, bier sommelier della Doemens Akademie di Monaco.

La serata si è conclusa con un grande successo per i due pizzaioli gourmet, Valerio ed Emanuele, che hanno voluto imprimere la loro filosofia anche sui bellissimi pannelli di arredo del locale. Su uno di questi, tra le righe, si leggono gli elementi che caratterizzano la pizza gourmet: “sapore intenso, zero gonfiore, benessere”, conferma Giuseppe Acciaio.

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