vini Oltrepò Pavese

Quando si parla di Bonarda e Sangue di Giuda è impossibile non pensare subito al territorio a cui sono legate: l’Oltrepò Pavese, la zona a sud di Pavia nella zona ai confini tra Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna, collocata sulla sponda meridionale del fiume Po.

E’ qui che vengono coltivati e prendono vita i grandi vini dell’Oltrepò Pavese, fiore all’occhiello della regione Lombardia, come la Bonarda e il Sangue di Giuda, che ho avuto modo di degustare durante una degustazione online organizzata dal consorzio dei vini dell’Oltrepò.

Questa zona, a forma di grappolo d’uva, è patria della vitivinicoltura italiana con 13.500 ettari di vigneti e oltre 1700 aziende vitivinicole, perlopiù medio-piccole a conduzione familiare.

Ed è proprio qui che si produce il 62% del vino della Lombardia.

Il vitigno più coltivato dell’area è la barbera, seguito da croatina e uva rara, anche se l’uva più importante per quanto riguarda la produzione di qualità è rappresentata dal pinot nero.

vini Oltrepò Pavese

Bonarda dell’Oltrepò Pavese

Il Bonarda nasce dalla croatina e negli ultimi anni sta avendo la valorizzazione che merita.

E’ un vino 100% naturalmente frizzante, con colore intenso e profondo e note floreali e fruttate.

E’ un vino di 13,5 gradi ed è uno dei prodotti più venduti nella grande distribuzione.

Il Bonarda, nella sua denominazione frizzante (perché ne esiste anche una versione ferma), è il vino più venduto e imbottigliato dell’Oltrepò Pavese ed è fondamentale per l’economia del territorio.

Bonarda Oltrepò Pavese

Questo vino è perfetto in abbinamento al salame stagionato 60 giorni dell’Oltrepò Pavese Orientale, al cotechino di capodanno, al risotto alle fragole, ma anche al formaggio quartirolo lombardo, la DOP più magra d’Italia.

Il quartirolo lombardo ha infatti solo il 30%v di grassi e sviluppa la vitamina A e B2 che aiuta la vista e l’apparato respiratorio. Perfetto da degustare in abbinamento al miele di tiglio o alla marmellata di petali di rosa.

vini Oltrepò Pavese

Sangue di Giuda

Il Sangue di Giuda, invece, è il vino più bevuto in Lombardia. Lo si stappava a tutte le ore del giorno grazie alla sua bassa gradazione alcolica.

Questo vino, riconosciuto come DOP nel 2010, ha ottenuto la qualifica di DOC a sé stante con la denominazione ufficiale di Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese o Sangue di Giuda.

vini Oltrepò Pavese

Il suo nome è legato sia al colore rosso rubino con riflessi violacei, sia a una leggenda legata al Giuda, che dopo essersi pentito per aver tradito Gesù, quest’ultimo in segno di perdono, lo avrebbe fatto resuscitare, in carne ed ossa, a Broni in Oltrepò. Riconosciutolo, i cittadini del posto desideravano ucciderlo, per il ruolo negativo avuto nella passione di Cristo. Giuda si salvò grazie a un dono che fece ai viticoltori locali: compì un miracolo che risanò le loro viti dalla malattia che a quel tempo le aveva colpite. Per ringraziarlo, i viticoltori gli dedicarono il nome di questo alcolico.

Può essere prodotto solo in una delimitata microzona dell’Oltrepò Pavese orientale, dove il suolo argilloso e calcareo conferisce particolari qualità organolettiche.

È proposto nelle versioni: frizzante e spumante.

Perfetto in abbinamento ai dolci, come le offelle di Parona, un dolce del 1800 preparato in occasione della desta della Madonna del Rosario e che si tramanda da generazione a generazione senza mai rivelarne la ricetta all’esterno.

Vini Oltrepò Pavese

Ricetta risotto alle fragole

Dosi per 4 persone

  • 1 busta di riso Carnaroli da Carnaroli Pavese 320 gr
  • 1 cipollotto fresco
  • Un filo d’olio
  • 50 g di burro lombardo, meglio se di malga
  • 30 g di Grana Padano almeno 24 mesi
  • 1 litro di brodo di carne o vegetale
  • Mezzo bicchiere di vino bianco secco

 

Procedimento

Munirsi di un tegame con un diametro di circa 26 cm a bordo basso se possibile in acciaio, un

cucchiaio lungo per mescolare meglio, un litro di brodo bollente (vegetale o di carne) e, naturalmente

il riso Carnaroli da Carnaroli Pavese.

Il soffritto di cipolla: rosolare la cipolla tritata con un po’ di olio extravergine di oliva. La cipolla si

deve far appassire delicatamente, attenzione il soffritto non dovrà scurire troppo.

La tostatura del riso: versare il riso e gli ingredienti contenuti nella busta e tostarlo a fuoco vivace

mescolando lasciando che assorba il condimento.

La sfumata con il vino: a piacere, dopo la tostatura, il riso può essere sfumato con mezzo bicchiere di

vino bianco secco.

A riso tostato versate due mestoli di brodo bollente e, a brodo asciugato, continuare a versare un

mestolo alla volta di brodo sino a cottura ultimata, 15/18 minuti.

La mantecatura: a cottura quasi terminata e a brodo perfettamente assorbito a fuoco già spento si deve

mantecare il risotto mescolandolo energicamente per 1 o 2 minuti dopo l’aggiunta di burro e grana.

Il risotto in tavola: 2 minuti di riposo e il risotto è pronto da portare in tavola.

Servire in un piatto piano abbinandolo con un buon calice di vino.

Buon appetito!