Sono appena tornata dal World Trade Market (WTM) di Londra, uno dei più importanti eventi per l’industria turistica a livello mondiale (di cui vi parlerò a brevissimo), del quale quest’anno l’Italia era main partner presentandosi per la prima volta come sistema e non con regioni separate, come ha sottolineato anche il ministro Franceschini nella giornata di apertura.

Ed è proprio in fiera, agli operatori del turismo internazionale che Roberta Milano, Direttore Marketing Digitale ENIT, l’Agenzia Nazionale del Turismo Italiano, ha illustrato un nuovo grande e bellissimo progetto “Centro Italia: emozioni intorno a te” che vede coinvolte le regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.

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Quattro regioni accomunate d un’unica grande offerta turistica integrata capace di emozionare e coinvolgere turisti e viaggiatori, italiani e stranieri, portandoli alla scoperta del Centro Italia, della sua natura incontaminata, il patrimonio storico e artistico ed i tesori dell’enogastronomia.

Un progetto dal forte contenuto emozionale sintetizzato nel claim che ha ispirato la presenza stessa all’evento londinese: “Centro Italia. Emozioni intorno a te”.

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Si tratta di quattro regioni ricche di storia, cultura e paesaggi mozzafiato che vale assolutamente la pena scoprire, accomunate dallo scorrere dei fiumi che da sempre le ha avvicinate.

Già sul sito web ufficiale è possibile visionare il web reportage “Le Vie Blu” realizzato da ENIT. Un vero e proprio racconto che, seguendo il tema guida dell’acqua, si snoda “da mare a mare” e costeggia fiumi, fonti, laghi, cascate, suoni, dialetti e tradizioni delle quattro regioni protagoniste, accompagnando il visitatore nella costruzione del “proprio”, personale itinerario di scoperta.

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O ancora il progetto Sali a Borgo, un progetto itinerante da 40 milioni di impression che in collaborazione con l’Associazione Nazionale Borghi più Belli d’Italia e MotoGuzzi,  da giugno a settembre ha coinvolto appassionati del turismo sulle due ruote in quattro itinerari di 1.300 km tra le bellezze e gli scorci più suggestivi di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria: da Castiglione del Lago a Civitella del Tronto, da Castel Del Monte a Santo Stefano di Sessanio, fino a Norcia, Narni, Rocca San Giovanni e Opi, solo per citarne alcuni.

Ma la vera novità presentata a Londra, sono quattro bellissimi itinerari interregionali che legano e accomunano Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria e portano a scoprire il Cuore d’Italia in una proposta unica e integrata. Quali sono? Vediamoli insieme.

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1) Il Cammino Naturale dei Parchi: da Roma a L’Aquila

Un cammino-trekking che si sviluppa per 430 km complessivi e 25 tappe, articolate in moduli settimanali che possono anche essere percorsi singolarmente per raccogliere suggestioni di luoghi e storie  di uomini e paesaggi, inaugurato lo scorso 8 ottobre 2017, in occasione della Giornata del Camminare. Un percorso che attraverso due Regioni Lazio e Abruzzo, e sei Aree Regionali Protette: Appia Antica, Castelli Romani, Monti Simbruini, Monti Lucretili, Monti Cervia e Navegna, Montagne della Duchessa, e il Parco Nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga, attraversa ambienti sempre diversi, dalle pianure dell’Agro-Romano fino alle pendici dell’Appennino Centrale, alla scoperta di valli e borghi, offrendo scorci e paesaggi che nulla hanno da invidiare ai percorsi tradizionali dei sentieri alpine.

Foto 1_Cammino dei Parchi

Un viaggio per tutti coloro che, contemplando questi luoghi, vogliano sostenere ed essere protagonisti di un turismo lento, godere dell’esperienza sensibile e affettiva del camminare, attraverso la lettura del paesaggio e della natura, perché il percorso è la meta.  Richiede un impegno medio o medio-alto a seconda dei dislivelli da affrontare e della lunghezza delle tappe, ma vi sono molti tratti agevoli e percorribili da famiglie e bambini.

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2) Lazio-Marche Coast to Coast: da mare a mare

Da “mare a mare”, invece, è l’itinerario proposto da Lazio-Marche Coast to Coast, la cui guida è stata presentata in anteprima proprio per il WTM. Un percorso che unisce Lazio e Marche, ma che lambisce anche Abruzzo e Umbria, tra borghi dove il tempo sembra essersi fermato, paesaggi suggestivi, montagne, laghi e corsi d’acqua che puntellano la dorsale appenninica e le ricchezze che conserva, a cominciare dall’autenticità dei borghi.

Due le direttrici principali: la via Salaria, la storica consolare che da 2.000 anni collega Roma e la Costa Adriatica, e la via Val di Chienti.

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La via Salaria

Una delle più antiche vie consolari, costruita in più riprese dai Romani. La strada, che collega da 2.000 anni Roma con la costa adriatica (le Marche e il confinante Abruzzo), oggi è il percorso sul quale si vogliono riannodare legami antichi tra la gente che abita i centri marchigiani e laziali attraversati dalla via. Il suo nome storico, Via del Sale, risale allo specifico utilizzo della strada romana, che era principalmente quello del trasporto del sale raccolto dalle saline presumibilmente allocate nelle Marche. La via, che originariamente si diramava fra prati e zone interessate dalla bonifica agraria, parte da una piccola località frazione di San Benedetto del Tronto, Porto d’Ascoli, ed arriva alle Mura Aureliane della Capitale.

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La via Val Di Chienti

E’ il nuovo collegamento con Roma, dalle Marche, attraverso l’Autostrada A1. E’ stata percorsa da anni dai contadini marchigiani. Dalle Marche ci si spostava singolarmente o a piccoli gruppi verso le pianure comprese fra gli Appennini, attraverso l’Umbria, ed il Mar Tirreno, nelle maremme toscane e laziali, nell’Agro romano, nelle paludi pontine e in Campania. Erano piccoli proprietari, coltivatori, coloni, braccianti delle zone più depresse della montagna e della collina, che partivano in autunno e facevano ritorno nel giugno dell’anno successivo. Molti di essi, braccianti o pastori, finirono per stabilirsi a Roma dove formeranno nel corso degli anni uno dei gruppi regionali più consistenti con una forte identità, tanto che già nel 1901 i marchigiani rappresentavano il 7,6% della popolazione cittadina.

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Tante le suggestioni: abbazie incastonate tra colline, palazzi nobiliari, piazze che sono gioielli architettonici, castelli imponenti, opere d’arte e musei locali di pregio. Questo percorso permette di esplorare, seguendo le tracce lasciate da due millenni di storia, luoghi inconsueti, posti incantevoli e mete misteriose.

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3) La magia delle grotte

Il Cuore d’Italia è anche il territorio dove il filo rosso della magia delle grotte lega Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. In questo caso, gli itinerari raccontati riguardano le Grotte di Pastena, nel Lazio, le Grotte del Monte Cucco, in Umbria, le Grotte di Frasassi, nelle Marche, e le Grotte di Stiffe, in Abruzzo.

All’interno del Parco Regionale del Monte Cucco, tra prati e faggete, tra fantastici panorami sull’Umbria e sulle Marche si snoda un percorso per appassionati di bike e trekking che tocca molti dei tratti che caratterizzano la Gran Fondo in MTB del Monte Cucco, che ogni anno a giugno richiama più di mille appassionati di natura e due ruote.

Per gli appassionati di sport estremi, la conformazione geologica del territorio permette esperienze che vanno dalla speleologia al torrentismo fino al parapendio. Da provare la discesa nella Forra Del Rio Freddo, che si insinua nella roccia in direzione di Pascelupo.

Nei dintorni, da non perdere la visita dell’abbazia di Santa Maria di Sitria, le città di Gubbio e Perugia.

Carlsbad Caverns National Park, New Mexico

Marche, Genga: le grotte di Frasassi

Le Grotte di Frasassi nelle Marche sono delle grotte carsiche sotterranee che si trovano all’interno del Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi (certificato con la Carta Europea del Turismo sostenibile) nel comune di Genga, in provincia di Ancona. All’interno delle cavità carsiche si possono ammirare sculture naturali formatesi ad opera di stratificazioni calcaree nel corso di 190 milioni di anni grazie all’opera dell’acqua e della roccia. La visita della grotta ha una durata di 70 minuti. Il percorso, lungo 1.500 metri, è ben attrezzato e facilmente accessibile ma consente anche visite speleologiche. La temperatura interna è di 14 °C costanti.

Grotte Frasassi_Sala Candeline

Dal 2017 nella splendida cornice delle Grotte è possibile anche sposarsi con rito civile. Il territorio circostante è molto adatto per praticare il climbing.

Grotte Frasassi_Wedding

Abruzzo, San Demetrio ne’ Vestini: le grotte di Stiffe

Le Grotte di Stiffe si trovano nel comune di San Demetrio ne’ Vestini (AQ), all’interno del Parco Regionale Sirente-Velino e rappresentano uno dei fenomeni carsici più suggestivi in Italia. Sono lunghe oltre  1.000 metri e costituiscono una rara risorgenza attiva, prodotta dalla presenza di un fiume sotterraneo. Sono state modellate dalle acque provenienti dall’Altopiano delle Rocche. All’interno, risalendo il fiume, si possono ammirare laghetti, rapide e cascate alte fino a 20 metri, la cui portata varia a seconda delle stagioni, rendendo il paesaggio sotterraneo sempre diverso. L’azione dell’acqua ha favorito nei secoli la formazione di stalattiti e stalagmiti di notevole dimensione e di straordinaria bellezza. Si incontrano inoltre ambienti grandiosi e dai suggestivi effetti visivi e sonori creati dall’acqua. All’esterno è possibile ammirare le cascate formate dall’acqua che defluisce dalla grotta. Le grotte sono aperte tutto l’anno. Il Centro Visite è all’ingresso del paese. Adiacente alle Grotte è il Museo di Speleologia “Vincenzo Rivera”, con sezioni di paleontologia, mineralogia, geologia e fotografia speleologica. Nei dintorni è possibile visitare luoghi di rara bellezza come Rocca Calascio, Santo Stefano di Sessanio e l’altipiano di Campo Imperatore.

Grotte di Stiffe_By Roberta Placida

3) Le Terre del Duca: tra le città dell’antico Ducato di Urbino

E per finire, le Terre del Duca, ovvero il circuito turistico e culturale della città dell’antico Ducato di Urbino, a cavallo tra Umbria e Marche, che si estende dagli Appennini al litorale adriatico, tra morbide colline e città cariche di storia e di cultura come Urbino, Gubbio, Pesaro e Senigallia.

Un luogo che racchiude tutta l’armonia dell’Italia, l’impronta di un buon vivere fondato su ritmi naturali, sulla bellezza dell’arte, sulla qualità dell’ambiente e sulla eccellenza dei prodotti enogastronomici.

Si chiama Terra del Duca perchè accomunato dalla storica comune appartenenza all’antico Ducato di Montefeltro, già dominio prima dei Montefeltro e poi dei Della Rovere che la governarono dal 1375 al 1631. Le città del circuito, proprio come i dipinti di Raffaello, riescono così ad esprimere l’armonia più segreta e profonda del Rinascimento italiano.

Senigallia_Palazzetto Baviera_Fontana delle Oche

Le quattro città coinvolte hanno tutto ciò che un viaggiatore senza fretta, e attento ai particolari, può chiedere: le colline pittoriche e i monti selvatici che attraversano le Marche e l’Umbria; il mare Adriatico con un tratto di costa accogliente e tranquilla; giacimenti artistici patrimonio dell’umanità; profumi, sapori e saperi di cucina di straordinaria varietà; un innato e diffuso senso dell’ospitalità. Moltissime sono le tipicità alimentari del territorio. La casciotta di Urbino, ad esempio, è già menzionata nel Commento alle Costituzioni al Ducato di Urbino scritto da Solone di Campello nel 1545. Oppure la crescia di Gubbio, una focaccia rotonda e bassa di sola acqua, farina, un pizzico di sale ed una punta di bicarbonato, non lievitata e cotta sul panaro (o testo), un disco di pietra infuocata alla fiamma del camino; ideale accompagnamento di molti piatti eugubini da gustare quando, dove, come e con chi vuoi.

Gubbio_Piazza_PG

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