Come ogni anno, l’Associazione SpaghettItaliani, presieduta da Luigi Farina ed Angela Viola, ha augurato Buone Feste a soci, stampa ed amici con una Cena di Gala nella splendida cornice di Villa Signorini ad Ercolano, dimora settecentesca, lustro e vanto dei paesi Vesuviani, il cui ricavato sarà devoluto ai Bambini di Manina del Madagascar.

Ospite d’onore della serata, il Blind Chef Anthony Andaloro di Milazzo (ME), unico Chef non vedente in Europa in attività, che, con il supporto del suo staff composto dagli Chef Claudio Fede e Monica Guarise, ha preparato un risotto con melone, limoncello, pinoli, germogli di soia, gamberetti, pepe verde e Gran Marnier intitolato “Nostalgia D’Estate” che poteva essere gustato “al buio”, per avere un assaggio dei percorsi sensoriali a lui tanto cari, che propone in giro per il mondo.

Blind Chef Anthony Andaloro

Una persona davvero squisita che, nonostante il suo disagio, non ha perso l’ironia e l’amore per la vita.

Una delle interviste più belle ed emozionanti di sempre.

Blind Chef da 2 anni, Anthony Andaloro prima era un maestro decoratore di arte del 700.

Quando aveva 18 anni si era trasferito a Milano per studiare arte al Brera e per mantenersi gli studi cucinava in un ristorante come aiuto cuoco iniziando le sue prime esperienze in cucina e subentrando al cuoco dopo 2 anni, con le basi che aveva già acquisito congiunte alla passione e l’amore che aveva già per la cucina. Lo fa per 4 anni, fino a quando non termina gli studi d’arte ed inizia a praticare per altri 24 anni l’attività di maestro decoratore del ‘700.

Blind Chef Anthony Andaloro

Anthony, purtroppo, è nato affetto da una patologia ereditaria congenita la retina pigmentosa e, il 5 novembre del 2002 si spengono le luci per la prima volta. Fa il primo trapianto a Cuba e ritorna con 3 gradi e mezzo di vista.

A gennaio 2009, però, comincia ad avere grosse problematiche e risulta di aver associato il morbo di Stargardt che nel giro di 4 mesi l’ha fatto diventare cieco totale a sinistra e cieco assoluto a destra (ossia avere la percezione delle luci e delle ombre) che lo vedono costretto a stare in cucina con gli occhiali da sole, non per moda, ma per non provare dolore con la luce.

All’inizio non accetta la malattia ed entra in un tunnel depressivo per circa 2 anni fino a quando nel maggio 2012 la moglie lo iscrive al centro Keller dove inizia a fare un percorso alla scoperta ad occhi chiusi. Da lì seguono gli studi per la lettura e scrittura Braille e la patente Europea per informatica per ritornare in contatto con il mondo in un percorso nuovo.

Blind Chef Anthony Andaloro

Avendo mantenuto la passione per la cucina, fa un corso regionale Helen Keller scuola cane guida polo nazionale di autonomia in cucina ed inizia a giocare un po’ con i fornelli a livello di autonomia familiare.

In questo corso incontra e stringe amicizia con Felice Tagliaferri, il famosissimo ed unico scultore non vedente che ha ricreato il Cristo Velato in dimensioni normali rinominandolo “Il Cristo Rivelato”, il quale lo sprona a cercare di diventare un Blind Chef, parlandogli di Christine Ha, una vitnamita non vedente che ha vinto Masterchef USA.

Da lì gli si apre un mondo e nasce il nuovo Anthony Andaloro al posto di Antonio.

Inizia a provare a fare lo chef a casa e ci prova gusto. Ha iniziato con ricette tradizionali ed al buio è riuscito ad iniziare a cucinare, nonostante vari piccoli incidenti come tagli, scottature, ecc.

Blind Chef Anthony Andaloro

Il figlio gli apre una fanpage “in cucina con lo chef Anthony”, sulla quale iniziano man mano ad aumentare i like e le visualizzazioni.

Nasce così il Blind Chef Anthony Andaloro per dimostrare che la disabilità non pone dei limiti.

Ha provato giorno per giorno fino a quando non è arrivato al livello per presentarsi al pubblico.

Ha fatto un cooking show con Simona Palaia, famosissima conosciuta cuoca, poi un cooking show in 5 puntate con Carlo Kaneba, un cabarettista siciliano che conduce da 20 anni il programma “cucina che vai Kaneba che trovi”. Da lì va in APCI e gli danno la premiazione di stelle della ristorazione su Italia 1.

Ha iniziato a creare creare creare fino ad arrivare ad aver toccato tutto il mondo.

Blind Chef Anthony Andaloro

Il suo scopo non era e non è quello di diventare ed essere famoso, il successo è caduto da solo, lui non ci teneva a tutto questo successo però ha capito che voleva essere utile per gli altri ed allora non c’era migliore occasione dei media e delle televisioni per essere quel messaggero.

Come lui stesso ha dichiarato, ha “approfittato” della notorietà per lanciare messaggi di sensibilizzazione contro la discriminazione che la società odierna ha verso i non vedenti perché sono molto discriminati, sono giudicati come persone senza cervello, Invece hanno un cervello superiore a quello di un comune vedente perché loro vedono oltre. Ogni non vedente, sopperisce alla mancanza della vista sviluppando maggiormente altri sensi in una sorta di continua scoperta e lotta giorno dopo giorno in cui il corpo subisce una metamorfosi. Lui ha sviluppato maggiormente il gusto.

Il messaggio che Anthony Andaloro vuole lanciare, oltre a quello contro la discriminazione è: “Il peggiore handicap è l’ignoranza e non sono io ad avere un handicap, anzi sono felice di essere un non vedente”.

Blind Chef Anthony Andaloro

In una società come la nostra basata sull’immagine, il non poter vedere la sua immagine ed il suo aspetto non lo spaventa, perché sa che con i suoi sensi amplificati riesce a vedere oltre e vedere la vera bellezza di una persona.

Il suo obiettivo è quindi quello di cercare di spingere e spronare gli altri non vedenti e diversamente abili che volere è potere. Nulla è impossibile e lui ne è un esempio lampante.

E’ contento di rendersi utile per chi è meno fortunato di lui, come ad esempio potrebbero essere persone con più handicap.

Nella preparazione delle sue ricette ha comunque bisogno del supporto del suo team: Claudio Fede il suo secondo chef e Monica Guarisi la lady chef e la sua hostess per poter regolarsi con le quantità da, ma ciò non lo spaventa.

Anzi, cerca di portare anche gli altri alla scoperta del suo mondo ad occhi chiusi.

Blind Chef Anthony Andaloro

Nelle sue cene sensoriali, tra cui anche quella a Villa Signorini, infatti, si mangia bendati perché lui cerca di portare i suoi ospiti nel so mondo ad occhi chiusi alla scoperta di sensazioni favolose, facendo percepire in un piatto anche i colori perché mangiando bendati si riesce ad associare a quel sapore, a quel gusto, anche il colore. Può sembrare strano, ma anche il non vedente viene spinto dai genitori a percepire i colori. Ad Harward, ad esempio, hanno dimostrato che anche i non vedenti dalla nascita riescono a sognare come sognano i vedenti perché le immagini gli vengono trasmesse dalla madre attraverso il feto.

Per poter provare la sua cucina e le sue ricette, potete seguirlo sui social network:

facebook “Anthony Andaloro Blind Chef” e “Anthony Andaloro Blind Chef secondo profilo”, un gruppo fans club chiamato “Anthony Andaloro Blind Chef fans club”, sulla fan page “blind chef antohony” o sull’associazione “Oltre il Buio Onlus” che ha creato lui per supportare dispositivi assistenziali o progetti ludici per assistenza di bambini non vedenti.

risotto

Alla cena di Gala a Villa Signorini, oltre al risotto “a sorpresa” di Anthony Adaloro abbinato ad un Carlo Magno Bianco da Calabria Street 2.0, la cui ricetta è stata gentilmente ceduta a Villa Signorini e che quindi potrete ritrovare lì,  abbiamo degustato:

Antipasto siciliano con fritture palermitane ed altre prelibatezze preparato dallo Chef Francesco Lelio da Palermo, abbinato ad uno Spuma66 da cantine Mediterranee;

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Agnolotto baccalà, crema di bufala e patata cotta in cenere, conditi con pomodorino del piennolo e polvere di olive e capperi preparato dallo Chef Fabio Ometo da Napoli, in abbinamento a Falanghina IGP Roccamorfina Torelle dell’Azienda Agricola Emanuele Guardascione;

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Rollè di Vitello con friarielli e provola e insalata di rinforzo preparati dallo chef Francesco Paolo Luise, in abbinamento Silicata 2010 Rosso dell’Azienda Selvanova;

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Pastiere e roccocò offerti dall’azienda Carfora in abbinamento a Liquore al cioccolato e Liquore alla mela annurca da Distilleria Italiana;

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Alla fine brindisi con Terry falanghina Campi Flegrei Spumante da Iovino Azienda Vitivinicola Montespina.

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