Spesso, quando si viaggia tanto, i primi punti a risentirne sono proprio i piedi, continuamente sottoposti a stress di lunghe camminate in scarpe spesso strette e scomode o la schiena, spesso dolorante che ci impedisce di apprezzare al meglio il luogo visitato. Per non parlare di altri piccoli disturbi, come cefalea, cistite o dolori al collo. Spesso un massaggio zonale può essere l’unica soluzione per alleviare il dolore.

La riflessologia plantare – o massaggio plantare – è una tecnica che si basa sul massaggio di alcuni punti specifici del piede per ristabilire l’equilibrio e il benessere dell’organismo. Questa tecnica risulta, per esempio, molto utile per lenire i sintomi dell’ansia, contrastare il mal di schiena, la cistite, la depressione, il mal di testa e altri piccoli disturbi.

piedi stanchi

La mappa dei punti riflessi

Ma come funziona esattamente questa tecnica di massaggio del piede? La riflessologia plantare prevede una serie di stimolazioni e pressioni effettuate su particolari punti del piede, sulla base di precise mappe che forniscono una visione delle zone podaliche e della loro corrispondenza anatomica con gli organi del corpo.

Questa corrispondenza si basa sulla teoria di William Fizgerald, un otorinolaringoiatra americano, ce ne codificò le prime correlazioni di carattere anatomico.

Il medico afferma, infatti, che nei piedi (come nelle mani) vi sono i punti di riflesso di tutte le parti del corpo. Queste zone della mappa seguono una stretta logica anatomica che proietta nei piedi la figura umana in posizione fetale. Troveremo, dunque, tutti gli organi di destra riflessi nel piede destro e allo stesso modo per quanto riguarda gli organi riflessi nel piede sinistro, con quelli centrali suddivisi nelle zone mediali dei due piedi. Infine, sul dorso sono localizzate le zone riflesse della parte anteriore del corpo, mentre nella pianta del piede quelle degli organi interni e delle parti posteriori.

Particolarmente adoperata è la riflessologia della zona cervicale, per il trattamento di disturbi quali cervicalgie, cervicoatrosi e, più in generale, algie della spalla.

La mappa della riflessologia plantare, dunque, è indispensabile per localizzare con esattezza il punto nel quale occorre agire e praticare la digitopressione del piede.

Allo stesso modo, per la riflessologia della mano, è bene consultare attentamente le mappe che indicano, per esempio, come le zone riflesse della colonna vertebrale e del collo siano localizzate in corrispondenza del dorso della mano, mentre le altre zone del corpo siano sui palmi.

riflessologia plantare

 

La tecnica del massaggio plantare

La tecnica di base consiste nell’esercitare sulla cute del piede una pressione con il polpastrello del pollice (lo stesso si può adattare nel caso della riflessologia della mano). Il massaggio viene eseguito procedendo sempre in avanti, per poi tornare alla posizione di partenza e ricominciare.

Per prima cosa il riflessologo dovrà procedere alla ricerca dei punti dolenti, percorrendo un preciso tracciato, identificato facilmente in base alle mappe zonali. Di norma si inizia il massaggio partendo dal piede sinistro, procedendo in modo fluido e armonioso con un’azione scorrevole e continua.

Per quanto riguarda la durata del trattamento di riflessologia, generalmente ogni seduta ha una durata di 45 minuti, con cadenza settimanale o quindicinale a seconda del disturbo da trattare.

 

Benefici e controindicazioni

La riflessologia, come tutte le medicine naturali, consente di riequilibrare l’organismo, grazie all’intervento sui disturbi presenti in quel momento. La riflessologia plantare e della mano agisce su tre livelli, quello della congestione, dell’infiammazione e della tensione, con l’obiettivo di rimuovere in modo graduale le condizioni alla base dei disturbi.

Vi sono, tuttavia, alcune controindicazioni. Il massaggio plantare non può essere eseguito su donne in gravidanza o durante il ciclo mestruale, soprattutto in presenza di flussi molto abbondanti. Si dovrebbe evitare il massaggio anche subito dopo un pasto, in presenza di gonfiori dei piedi e delle caviglie, in presenza di affezioni cardiovascolari acute e, infine, in caso di febbre alta.