Nel mio primo viaggio in Tunisia ho conosciuto due medici veterinari, Raffaele Bove e Marta Marino, che il 25 giugno partiranno dalla marina di Agropoli con due barche a vela e 6 kayak per raggiungere il porto di Tunisi, per un totale di 569 miglia da percorrere da Agropoli fino a Tunisi in un ideale viaggio della speranza all’insegna dello sport, della solidarietà e della ricerca scientifica. L’iniziativa, dal nome “Il Mediterraneo: il mare che unisce”, ideata da Raffaele Bove, dirigente medico veterinario presso l’ASL di Salerno e appassionato kayaker, prevederà un percorso che in 20 giorni toccherà Acciaroli, Camerota, Sapri, Maratea, Cetraro, Amantea, Tropea, Panarea, Lipari, Porto Rosa, Gregorio Bagnoli, Agata di Militello, Cefalù, Palermo, Terrasini, Vito lo Capo, Favignana, Mazara del Vallo, Pantelleria, Kelibia e, infine, la capitale della Tunisia.

il mediterraneo il mare che unisce

Oltre a essere un viaggio fortemente simbolico, quello Agropoli-Tunisi sarà un percorso che documenterà la fauna marina con protagonista la tartaruga Caretta Caretta, di cui verranno censiti i siti di nidificazione; attività di avvistamento, segnalazione e primo soccorso di animali in difficoltà o feriti; la promozione della “Dieta mediterranea” e delle attività di pesca locali tunisine con la collaborazione di esperti in food safety and security; uno studio di fattibilità specifico per l’area del Maghreb al fine di migliorare le condizioni di vita dei rifugiati nei centri di prima accoglienza.

“Il nostro obiettivo – afferma in una nota Kilani Deguiche, responsabile della comunicazione e della formazione della Direzione Generale dei Servizi veterinari tunisini – è proteggere la salute e il benessere degli animali, garantire la sicurezza degli alimenti e contribuire alla salvaguardia della biodiversità, e questo progetto è un felice esempio di come questi traguardi possano essere raggiunti puntando sui valori aggiunti dell’amicizia tra i popoli e della cooperazione internazionale”.

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Il progetto è davvero interessante ed ho intervistato Raffaele Bove per saperne di più.

1) Com’è nata l’idea della traversata Agropoli-Tunisi in kayak?
“Il Mediterraneo: il mare che unisce” è un progetto nato nell’estate del 2015 dal desiderio di un gruppo di kayakers di associare la loro grande passione per l’elemento acqua alla necessità dei popoli del Mediterraneo di ricevere assistenza ed aiuto. E’ un viaggio simbolico che percorre al contrario le rotte di sbarco dei così detti “profughi”, simboleggiando l’intenzione dei partecipanti di restituire i propri cittadini alla loro terra natìa, sostenendoli nello sviluppo di un’economia locale.

Tra gli obiettivi del progetto:
· La registrazione di un documentario sulla fauna marina, tra cui protagonista sarà la tartaruga Caretta caretta, realizzato anche grazie alla presenza a bordo di medici veterinari specialisti;

· La promozione della “Dieta mediterranea” e delle attività di pesca locale, con la collaborazione di esperti in food safety and security, in collaborazione con il Consiglio Regionale della Campania ed il Dipartimento di medicina veterinaria e produzioni animali (UNINA);

· La realizzazione di uno studio di fattibilità specifico per l’area del Maghreb per implementare le condizioni di vita dei rifugiati, anche attraverso l’allestimento di centri di prima accoglienza;

2) quali tappe farete ed in quanti giorni pensate di completare la traversata?

La partenza è programmata per il 25 Giugno 2016, ultimo sabato del mese, presso la marina di Agropoli (SA). Il 24 Giugno 2016, sempre ad Agropoli, si terrà la “Festa Araba” con attiva partecipazione della comunità tunisina ed in collaborazione con la CGIL Salerno. La serata farà da apripista per l’inizio del viaggio attraverso il Mediterraneo.
Le tappe previste (meteo permettendo): Acciaroli, Camerota, Sapri, Maratea, Cetraro, Amantea, Tropea (30 Giugno 2016), Panarea, Lipari, Porto Rosa, Gregorio Bagnoli, Agata di Militello, Cefalù, Palermo (11 Luglio 2016), Terrasini, Vito lo Capo, Favignana, Mazzara del Vallo, Pantelleria, Kelibia per poi giungere alla meta Tunisi, capitale della Tunisia, dove si terrà una conferenza conclusiva alla presenza delle autorità locali il 15 Luglio 2016.
Il viaggio avrà una durata di circa 20 giorni, mettendo alla prova la resistenza e la tenacia dei kayakers coinvolti e consentendo agli esperti presenti a bordo di poter realizzare un’approfondita analisi dello stato di salute del Mar Mediterraneo e delle tradizioni legate alla pesca ed alla Dieta Mediterranea. Tutti i dati saranno registrati ed analizzati dal gruppo di ricerca, che estrapolerà informazioni tecniche necessarie per la stesura del progetto “La resilienza nel settore agricolo e della pesca”.

3) Non temete temporali? vi siete già attrezzati per eventuali imprevisti di viaggio come può essere un temporale?
I temporali li temiamo molto, proprio per questo sarà necessario monitorare con attenzione il meteo, in modo da prevenire eventuali situazioni di pericolo in mare. Il team sarà formato sul soccorso in mare e sul primo soccorso, sarà quindi preparato ad affrontare situazioni critiche sia in acqua che su terra ferma. La formazione nel campo della sicurezza è fondamentale per affrontare lunghi viaggi ed imprese simili alla nostra, infatti prima della partenza è in programma l’organizzazione di un corso per l’alta sicurezza in mare e su terra alla quale potranno partecipare tutti gli interessati all’argomento; più in là vi forniremo ulteriori aggiornamenti a riguardo.

4) In quanti partirete e come sarà strutturato il documentario?
il progetto si propone di realizzare un documentario ad alto valore scientifico sulla fauna marina dell’area antistante la costa italiana e tunisina. Particolare attenzione verrà rivolta: alla descrizione delle specie animali in estinzione presenti nel Mar Mediterraneo; alla realizzazione di un censimento dei siti di nidificazione della tartaruga Caretta caretta; all’avvistamento, segnalazione e primo soccorso di animali in difficoltà o feriti. Il team, composto da medici veterinari specialisti, si avvarrà della collaborazione dell’Università e di Enti di ricerca riconosciuti per supportare con dati scientifici validi ed aggiornati le immagini girate in diretta durante la traversata.

Il team sarà composto da 6 kayaker. In aggiunta ci potranno essere kayaker di associazioni locali che affiancano la spedizione.

5) Che tipo di attività avete organizzato in ogni porto in cui sosterete?
La più importante in assoluto è il ciclo di convegni, riconosciuti dal Ministero ed accreditati ECM, dal titolo: “La Resilienza nel settore agricolo-zootecnico ed ittico, come strategia cruciale per la “Costruzione della Pace”, realizzato in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia “A. MIRRI” le cui date sono: il 24 Giugno 2016 ad Agropoli (SA), l’11 Luglio a Palermo e il 15 Luglio 2016 a Tunisi.
Gli obiettivi del corso sono:
1. Proporre soluzioni alle sfide ambientali ed alimentari delle “Comunità vulnerabili Euro Mediterranee”, minacciate da fattori ambientali e socio-economici;

2. Approfondire conoscenze e competenze scientifiche nel settore agro-zootecnico ed ittico;

3. Implementare la resilienza degli agricoltori e degli allevatori, attraverso un percorso di affiancamento e formazione;

4. Valutare modelli eco-sostenibili di realizzazione di “Centri di accoglienza” sulle coste del Mediterraneo interessate dal fenomeno della migrazione;

5. Mediterraneità come strumento di potenziamento della Resilienza delle comunità del Mediterraneo;

6. Valorizzazione della biodiversità del pescato e della Dieta Mediterranea nel Sud del Mediterraneo.

Il corso è rivolto a 100 partecipanti individuati tra: medici veterinari, medici e biologi ed è finalizzato all’acquisizione di competenze in materia di:
§ Food security and safety management per il libero inter-scambio degli alimenti;

§ Valorizzazione delle produzioni locali;

§ Management di centri di prima accoglienza;

§ Gestione delle mense in situazione di criticità e/o di emergenza.

Sono stati coinvolti, in qualità di docenti: esperti dell’Istituto Zooprofilattico delle Sicilie; esperti dell’Office International des Epizooties (O.I.E.); professori del Dipartimento di Medicina Veterinaria di Napoli ed i rappresentanti delle ONG impegnate sul territorio, nonché di società scientifiche e culturali.
Inoltre assieme al “consiglio Regionale della Campania” ed in pieno accordo con il loro progetto ” crisci sano in Campania” proporremo attività di divulgazione ed informazione della Dieta Mediterranea, attraverso la presenza di professori universitari, volontari, distribuzione di materiale informativo ed assaggi delle specialità locali.

Un progetto davvero interessante ed avventuroso, finora sostenuto già da molti benefattori, tra cui la Nautica Mannino che ha donato un kayak.

Potete dare anche voi il vostro contributo, attraverso la raccolta fondi che si effettua tramite donazione bancaria IBAN o con la piattaforma Kapibal.