Brexit
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A partire dal 1° Gennaio 2021, con la Brexit, per entrare nel Regno Unito, sono cambiate molte regole, soprattutto per i cittadini UE.

Purtroppo ad oggi queste regole non sono ancora molto chiare e sapere precisamente cosa è necessario per accedere nel Regno Unito sia in quanto turista, in quanto visita ad un parente o in quanto nuova esperienza lavorativa, non è semplice.

L’ha vissuto sulla sua pelle Alessandra Ventrella, mia amica nonché assistente di volo, che si è recata nei giorni scorsi nel Regno Unito per andare a trovare un parente, trovandosi bloccata per giorni nell’ufficio immigrazioni, come se fosse una clandestina.

Ma cosa è successo?

Lascio raccontare a lei la sua esperienza, in modo tale che possa essere di aiuto a tutti coloro che si accingono ad entrare nel Regno Unito da dopo la Brexit.

 

Alessandra Ventrella
Alessandra Ventrella

L’esperienza di Alessandra

In data 9 Aprile 2021 avevo finalmente il mio volo verso il Regno Unito, poiché avevo ricevuto una nuova offerta lavorativa ed ero pronta a ricominciare una vita fatta di orari da rispettare e stipendio a fine mese. Il volo procede perfettamente, e la coda ai border scorre molto velocemente, tanto che il mio turno per il controllo passaporto arriva in meno di 15 minuti.

Al controllo passaporto mi viene chiesto il motivo del mio viaggio in Uk, al che io spiego che stavo viaggiando perché avevo ricevuto un’offerta di lavoro, che avevo un pre – contratto, il National Insurence Number (NIN), avevo già vissuto in Uk negli anni precedenti e avevo fatto richiesta del pre-settlement status ( un documento che ti permette di accedere al Regno Unito senza la necessità di un Visto e che dopo 5 anni in UK ti permette di richiedere la residenza, carta d’identità e passaporto Inglesi. Dopo aver controllato questi documenti, non contenta delle risposte mi chiede di seguirla in una sala d’attesa e si allontana. Passano due ore e vedo in lontananza due poliziotti del border che vengono nella mia direzione, chiedendomi di seguirli per andare a prendere le mie valigie.

Una volta prese le valigie, e senza ancora nessuna spiegazione di quanto stesse accadendo, mi portano in questo ufficio, dove mi fanno posare le valigie, mi prendono le impronte digitali e mi scattano delle foto.

Dopo di che mi fanno accomodare in una stanza dove mi fanno firmare dei fogli, sui quali c’era scritto che ero diventata una detenuta dell’ufficio di immigrazione, e mi permettono di avvisare la mia famiglia su cosa mi fosse successo, lasciando loro un numero sul quale potevano mettersi in contatto con me, poiché dal momento che ero stata detenuta mi era stato tolto tutto ciò che era in mio possesso.

Dopo avermi fatto firmare questi documenti, mi spiegano che mi avrebbero interrogata e che nell’attesa mi avrebbero messa in questa stanza sorvegliata. In questa stanza erano disponibili bottiglie d’acqua e qualche snack di cui poter usufruire nell’attesa dell’interrogatorio.

Ero atterrata in Uk alle 15, ero stata messe in questa stanza sorvegliata alle 18, e il mio interrogatorio finalmente era avvenuto alle 23.30. Durante questo interrogatorio mi era stato chiesto il perché stessi viaggiando in Uk, perché non avessi richiesto un Visto e cosa avevo fatto durante gli anni in cui vivevo in Scozia. Rispondo a tutte le domande, e ancora, dopo senza troppe spiegazioni, mi rimettono in questa stanza.

Alle 2 di mattina mi vengono a chiamare per spiegarmi tutto. Mi viene detto che sono stata bloccata all’accesso in Uk perché non disponevo di un Visto e che per accedere in Uk per motivi di lavoro è necessario richiedere un visto lavorativo, e che deve essere concesso prima di recarsi in Uk.

Dal mio canto ero scioccata, poiché il mio datore di lavoro in Uk mi aveva assicurato che non avrei avuto bisogno di alcun visto per accedere, poiché avevo già il NIN e avevo fatto richiesta del Pre settlment.

In quel momento i poliziotti mi hanno però fatto chiarezza : Per accedere in Uk, è necessario, se non si è già muniti del pre-settlement ( aver fatto la richiesta non serve, bisogna che la accettino) , il Visto ( di Visti ce ne sono molti e bisogna consultare il sito Gov.uk dove vengono elencati e si spiega qual è il più adatto a te), e una lettera da parte del tuo datore di lavoro dove conferma che sei stato chiamato da quella azienda e che lavorerai per loro, dove verrà poi specificata la data d’inizio del tuo contratto.

Purtroppo tutte queste informazioni, dal mio datore di lavoro, non mi erano state date, e mi sono trovata dunque in questa spiacevole situazione.

Dopo avermi spiegato tutte queste informazioni, mi dicono che purtroppo sarei dovuta essere rimandata in Italia, e che il volo ci sarebbe stato solo dopo due giorni. Per questo motivo sono stata mandata per una notte in questa struttura dedicata a chi viene negato l’accesso in Uk e deve passare solo poche notti nella nazione, prima di essere rimandato nel proprio paese d’Origine. Vengo quindi trasferita in questa specie di penitenziario, trasportata in questa macchina blindata, passando per diversi controlli.

In questo penitenziario mi vengono dati solo due pasti, una stanza con un letto, lenzuola, asciugamano, spazzolino e dentifricio. Passo la notte li, dove non vengo aggiornata sul volo di rimpatrio e neanche sull’orario.

La mattina dopo, vengo svegliata alle 8.30 dicendomi che dopo 10 minuti sarei dovuta andare via, ce con mia rabbia mi preparo per essere portata nuovamente nell’ufficio immigrazione all’aeroporto.

Finalmente, dopo altri controlli, arrivo in aeroporto dove vengo trattenuta nuovamente nella stanza sorvegliata, dove dopo un paio d’ore mi restituiscono finalmente tutto ciò che mi apparteneva ( telefono, soldi, documenti e valigie), e ci dirigiamo verso il Gate dal quale mi hanno poi fatta finalmente imbarcare per il rientro in Italia.

All’arrivo in Italia, sono stata scortata da una macchina della polizia, negli uffici della polizia all’interno dell’aeroporto, dove mi sono state fatte altre domande e mi è stato finalmente restituito il mio passaporto.

Un’esperienza a dir poco traumatica che spero non capiti mai a nessuno.