studiare il tedesco

Studiare il tedesco: una sfida proibitiva, un piacere intellettuale o una necessità imprescindibile per avanzare nel mondo del lavoro? Qualunque sia il motivo per il quale ci si avvicina alla lingua di Goethe, vale la pena di sapere che per raggiungere il proprio obiettivo non si è costretti a rimanere chiusi in casa tra libri giganteschi e vocabolari pesanti, dal momento che le tecnologie di oggi contribuiscono a rendere lo studio più divertente e al tempo stesso efficace. In una parola, più smart, come si può verificare navigando su https://it.babbel.com, che permette di seguire corsi destinati a garantire risultati concreti e immediati a studenti di tutte le età, a prescindere dalla quantità di tempo che si è disposti a investire e dal background culturale.

Le opportunità di lavoro

Non è superfluo mettere in evidenza che una conoscenza più che discreta del tedesco si può tradurre in un numero più elevato di opportunità di lavoro a disposizione. Ciò vale in tutto il mondo, ma a maggior ragione per gli italiani, considerata la prossimità del nostro Paese non solo alla Germania stessa, ma anche ad altri Paesi tedescofoni come l’Austria, la Svizzera e il Liechtenstein. Sono tutti Stati in cui l’economia prospera: far carriera da queste parti, o comunque in aziende che qui hanno la propria sede principale, vuol dire aprirsi la strada a possibilità di guadagno di un certo livello. Tra l’Italia e la Germania, per esempio, esistono numerose e importanti relazioni commerciali. Oltre ai big tedeschi che hanno filiali da noi – da Lufthansa a Bmw, da Deutsche Bank a Mercedes – ci sono un sacco di imprese nostrane che hanno bisogno di impiegati che sappiano esprimersi in tedesco e comprenderlo per gli uffici esteri.

 

Il piacere di una sfida

L’apprendimento del tedesco può anche rappresentare una sfida personale, un modo per migliorare sé stessi e per tenere il cervello in allenamento. Nel nostro Paese, per altro, non sono poi così tante le persone che sanno parlare questa lingua, che per altro è vittima di pregiudizi e di luoghi comuni relativi al suo carattere in apparenza ostico. Ma è solo in superficie che il tedesco si presenta come una lingua rude e respingente, magari perché composta da vocaboli dalla lunghezza quasi infinita. In realtà, una volta acquisita una certa dimestichezza con l’idioma, non si può che restarne affascinati.

 

L’esercizio mentale

Lo studio di una lingua straniera – qualunque essa sia – rappresenta un importante esercizio mentale: ciò vale anche per il tedesco, che non è difficile ma è senza dubbio complesso. Per un italiano, l’impegno è senza dubbio tosto, ma proprio per questo motivo più appagante nel momento in cui si vedono i primi risultati: si tratta di entrare in contatto con un sistema linguistico differente rispetto a quello a cui si è abituati, visto che il tedesco proviene da un altro ceppo. Ma i benefici che ne derivano sono molteplici: una maggiore capacità di apprendimento e più flessibilità mentale, ma anche una memoria migliore e più elasticità. Tutti vantaggi che tornano utili non solo nel mondo del lavoro, ma anche nella vita di tutti i giorni.

 

Sì, viaggiare

Vienna e Zurigo, ma anche Dobbiaco e Berlino, senza dimenticare Salisburgo, Basilea o Lubecca. Sono davvero tante le mete turistiche a poche centinaia di chilometri di distanza da noi in cui si parla il tedesco. Ecco, quindi, che per un viaggio senza pensieri e all’insegna del divertimento, essere tedescofoni è un vantaggio di non poco conto: riuscire a orientarsi tra le fermate degli autobus, ordinare una bevanda senza essere guardati con occhi strani dai camerieri e interagire con gli abitanti del posto sono tutte opportunità da cogliere al volo.