Da quando vivo a Milano, tutto sembra essere più vicino, persino la Costa Azzurra!
Prima al massimo potevo organizzare un week end in Toscana o in Calabria, ora invece anche la Francia è raggiungibile in poche ore.
Con le linee Thello che collegano Milano-Nizza e Venezia-Parigi, poi, nei week end ho davvero l’imbarazzo della scelta.
E così, qualche settimana fa, insieme a due colleghi blogger (Cristiano di Viaggiovero e Roberta di robysushi) , abbiamo preso il treno Thello da Milano centrale ed in sole 4 ore siamo arrivati a Nizza per trascorrere tre giorni alla scoperta della Costa Azzurra.
Cannes

Siamo partiti alle 7:30 del mattino, ma a mezzogiorno eravamo già a Nizza pronti a scoprire la città, avendo davanti a noi l’intera giornata. Abbiamo fatto colazione in treno nel vagone ristorante con caffè, brioche e spremuta ed il viaggio è proseguito in modo piacevole costeggiando la costa ligure.
Arrivati alla Gare di Nizza, era lì ad attenderci la responsabile dell’ente del turismo, che subito ci ha fatto da cicerone, portandoci alla scoperta degli angoli nascosti della città.
Thello Train

Giorno 1: Nizza

Fra le tre città della Costa Azzurra, Nizza era l’unica che già conoscevo, ma ogni volta tornarci è sempre un gran piacere ed una nuova scoperta: con la sua Promenade sulla quale si affacciano case e alberghi lussuosi, il coloratissimo centro storico fatto di stradine strette e casette colorate, dove ho scoperto che quasi tutte le porte della città vecchia hanno anche un’apertura in alto per far circolare l’aria ed evitare i problemi legati all’umidità. Non ci avevo mai fatto caso prima, ma girare con persone del luogo ti aiuta a scoprire piccoli segreti che altrimenti non avresti notato.
Nizza
Nizza
Dopo una breve passeggiata per il centro storico, immersa tra i colori ed i profumi di spezie e saponi locali, siamo andati a mangiare in un tipico ristorante di cucina nizzarda, Ristorante da Acchiardo. E’ uno dei ristoranti nizzardi certificati, che vuol dire che rispetta tutte le tradizioni nizzarde, situato proprio tra i vicoli del centro storico.
Nizza

I ristoranti certificati lì si riconosce dallo stemma di una donna con un cesto di frutta ed è una certificazione voluta dall’ufficio del turismo di Nizza insieme ad una commissione per certificarne la qualità.

La cucina nizzarda si rifá un po’ alla cucina piemontese e ligure perché faceva parte del ducato di Savoia, così come i vicoli del centro storico, ricordano molto i vicoli di Genova ma anche dei piccoli borghi della Sardegna.
Abbiamo così assaggiato alcuni piatti tipici locali:
  • Petit farcis Nicois maison
  • Doube garnie ravioli ou Merda de Can
  • Tourte aux Blettes
  • Tartatan classic
Nizza
Devo dire che li ho trovati tutti davvero buoni!
Dopo pranzo, abbiamo proseguito la nostra visita guidata, dirigendoci in una parte della città che non conoscevo. Siamo saliti in alto attraverso delle scale (ma c’è anche l’ascensore) e siamo arrivati al Parco del Castello, uno dei tanti giardini di Nizza, ma che ha una veduta panoramica pazzesca sulle spiagge e la città sottostante facendoci godere di una vista unica su tutta la città dall’alto!
Nizza
Pieno di giochi per bambini, è uno dei luoghi preferiti dai nizzardi per venirsi a riposare. Ed infatti, nonostante fosse giovedì, era pieno di bambini che giocavano, ragazzi stesi sull’erba a leggere e pensionati a chiacchierare sulle panchine all’ombra.
Abbiamo poi ripreso l’ascensore e siamo ritornati in centro città per proseguire la nostra visita.
Ci siamo quindi diretti nuovamente verso la Old Town attraversando i suoi vicoli ed inebriandoci dei profumi locali, dei suoni e colori delle stradine strette che riprendono l’architettura Sarda, ma che ricordano tanto anche i vicoli del centro storico di Napoli e di Genova.
Ci siamo fermati ad osservare l’architettura Barocca di alcune chiese e palazzi fino ad arrivare a Piazza Garibaldi, una delle piazze principali di Nizza circondata da quattro eleganti palazzi uguali in giallo ocra con persiane verde nizzardo e con al centro la statua di Giuseppe Garibaldi rivolta verso l’Italia.
Abbiamo poi attraversato la Promenade Du Paillon, un parco di 12 ettari che collega il Museo D’Arte Moderna  e d’Arte Contemporanea al Theatre de Verdure e alla Promenade Des Anglais. Un vero percorso nel verde con giochi per bambini, specchi d’acqua e vaporizzatori.
Da lì abbiamo poi proseguito fino al nostro hotel. Abbiamo pernottato all’Hotel The Jay, un quattro stelle in stile anni ’20 davvero molto carino, dove mi sono sentita una principessa nella mia lussuosa suite vintage con finestra panoramica sui tetti della città interamente arredato in Arte-Déco: luci sospese, design geometrico, capriate ed intarsio. Questo hotel è membro di Happy Culture Collection e chi soggiorna qui, può decidere di dare colazione, pranzo o cena anche negli altri hotel della catena, come ad esempio l’hotel Deck, in centro a Nizza, realizzato secondo lo stile di una nave.
La sera, stanchi dal viaggio, dopo una breve passeggiata sulla Promenade Des Anglais, siamo andati a cena all’Hard Rock Cafè di Nizza, situato proprio sulla Promenade.

Giorno 2: mercato di Nizza e Antibes Juan Le Pins

Mercato di Nizza

La mattina seguente, sveglia presto e, dopo una piacevole passeggiata mattutina sul lungomare di Nizza (Promenade Des Anglais), dove la gente era ancora al mare e molti erano invece seduti sulle tipiche sedioline blu nizzarde ad ammirare l’orizzonte, ci siamo diretti al mercato del sabato mattina.
Nizza Nizza
Il mercato di Nizza è una vera e propria commistione di colori, profumi e sapori ed è impossibile resisterci! E’ considerato uno dei mercato più pittoreschi della Francia e, attraversarlo era un continuo wow ad ogni angolo: dai coloratissimi saponi di Marsiglia, ai banchi di frutta e verdura locali, le spezie, fino a quello dei fiori.
Una passeggiata tra le tradizioni locali, dove non ho potuto fare a meno di assaggiare la Socca a legna di Chez Teresa. La socca è un piatto tipico di Nizza composto da farina di ceci, olio d’oliva, sale e acqua molto simile alle panelle siciliane.
E poi, sapevate che i macarons originariamente avevano una forma diversa da quelli moderni? Al mercato di Nizza è possibile ancora trovarli e provarli e scoprire la loro storia. Molti infatti non sanno che furono creati nel 1962 in un convento Benedettino e che originariamente erano realizzati da un unico biscotto di mandorle e trasformati in due biscotti uniti solo in età moderna!

Antibes Juan Le Pins

Dopo la visita al mercato di Nizza, ci siamo diretti ad Antibes Juan Le Pinsdue, due nomi per un solo comune.
Noi ci siamo spostati con transfer privato, ma tutte le cittadine della Costa Azzurra sono molto ben collegate tra loro con autobus e trenini interni ed è possibile fare la French Riviera Pass per spostarsi comodamente da un punto all’altro.
Appena arrivati ad Antibes, abbiamo incontrato Lucy dell’ente del turismo e siamo subito andati a fare un giro al mercato Provenzale, che era in chiusura, e che era nel tipico stile dei mercati della Provenza.
Poi da lì, abbiamo fatto una degustazione di assenzio da Balade en Provence, proprio di fronte al mercato. Un luogo di altri tempi, dove mi è sembrato di ritrovarmi in un film anni ’20 (giusto per restare in tema con l’hotel di Nizza). Appena si entra ci si trova in un negozietto di vendita prodotti tipici, ma poi si scendono le scale e ci si ritorva in un vero bar dallo stile vintage con tavolini disegnati e cappelliere in ogni angolo. Abbiamo infatti scoperto che per una strana tradizione, l’assenzio va bevuto indossando il cappello. Così abbiamo scelto un cappello a testa ed iniziato la nostra degustazione.
Antibes è la città più antica della Costa Azzurra costruita dai Greci nel 5 sec a C. e lo si vede attraversando il centro storico e le mura che circondano la città ed i suoi svariati tesori architettonici come la villa Aujourd’hui, l’hotel du Cap Eden-Roc, oltre alle tante ville antiche che testimoniano il passato glorioso della stazione balneare di Juan-les-Pins.

Tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, la bellezza dei paesaggi e la loro posizione isolata attirarono numerosi artisti: scrittori, come Jules Verne, Victor Hugo, Maupassant, ma anche personaggi della società come Anatole France, Leopoldo II, l’ex re d’Egitto Farouk, Onassis, pittori come Monet, Dufy, Boudin arrivarono qui con il proprio cavalletto e si dedicarono alla pittura « en plein air ». la città ha conquistato anche Picasso, Picabia, Man Ray, Chagall, Nicolas de Staël e Hans Hartung rendendola oggi un centro ricco di storia e cultura.

La città è molto turistica e, nonostante fosse fine settembre, era ancora piena di turisti.
Abbiamo pranzato alla Patisserie Cottard Ristorante La Closerie, una pasticceria ristorante gestita da marito e moglie davvero in gamba specializzati lei in ristorazione e lui in pasticceria, nel cui piano superiore c’è anche una scuola di pasticceria.
Abbiamo fatto poi una visita alla città vecchia di Antibes attraversando il bellissimo e caratteristico quartiere Safranier, un quartiere molto particolare di Antibes delimitato da un targa arancione con la scritta “Commune Libre del Safranier“, nato  negli anni Sessanta per aiutare l’inserimento in città degli immigrati ma anche dei francesi che venivano da fuori, preservando i legami tra tutti gli abitanti del quartiere e mantenendo vive le tradizioni locali, grazie a un ricco calendario di feste (tra cui la vendemmia).
Qui i vicoletti sono molto caratteristici e particolari, le porticine piene di fiori e alberi e, se prestate attenzione lungo le pareti, potrete trovare le opere artistiche di Holui artista francese che dissemina opere d’arte nella città dove ci sono le crepe rendendole delle vere e proprie opere d’arte.
La città di Antibes ha ricevuto il marchio « Ville et Métiers d’Art » dall’agosto 2016, che ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo e la trasmissione dei saperi d’eccezione. Forte di una ricchezza in ambito artigianale ed artistico, il comune di Antibes Juan-les-Pins possiede numerose risorse, come le Casemates ed i suoi artigiani, la Galleria Municipale dei Bains Douches, il centro storico ed i suoi artisti, il liceo Leonardo da Vinci ed il diploma di ceramista, le case degli artisti, le esposizioni estive in situ di opere monumentali, o ancora gli eventi come il mercato della ceramica.
Abbiamo abbiamo assistito alla creazione di un vaso di vetro con Didier Saba ed abbiamo provato anche noi a creare il nostro…ottenendo risultati non troppo soddisfacenti!

La parte della muraglia che si affaccia sul mare è la sola ad aver resistito dall’epoca di Vauban alle rivoluzioni, alle guerre ed ai successivi ampliamenti della città. Il Fort Carré, il castello Grimaldi e Museo Picasso, la cattedrale, le stradine fiorite, le piazze soleggiate, il comune indipendente di Safranier ne fanno una destinazione d’eccezione per delle scoperte sensoriali cui gli artisti di oggi sono ancora molto sensibili.

La visita purtroppo è durata troppo poco e non siamo riusciti a vedere il museo di Picasso, motivo in più per ritornarci.

Da lì ci siamo diretti a Cannes, dove abbiamo pernottato all’Eden Hotel & Spa, un carinissimo hotel sulla rue D’Antibes con una graziosa SPA con piscina, cromoterapia e bagno turco dove ci siamo rilassati una mezz’oretta prima di cena.

Cannes

Giusto il tempo di cambiarci al volo per andare a cena al Ristorante La Mirabelle, in rue St. Antoine nel centro storico di Cannes dove abbiamo cenetta una deliziosa cenetta francese e conosciuto la simpaticissima Karin dell’ente del turismo.

Cannes

Giorno 3: Cannes

Il terzo e ultimo giorno l’abbiamo dedicato alla visita di Cannes, che nell’immaginario comune (ed anche il mio) è associata al Festival del Cinema e considerata una città cara e lussuosa. Invece Cannes, al di là della Promenade dei negozi lussuosi, è una città davvero abbordabile, adatta alle vacanze anche per le persone comuni.
Ci sono due strade con negozi normali, una delle quali è Rue Meynadier, viuzze strette dalle casette colorate ed i ristorantini tipici, sullo stile di Nizza ed il Mercato Forville, che voleva dire fuori dalla città perché la città era in alto mentre ora è in centro.
Abbiamo iniziato il nostro tour proprio dal marcato, dove c’è un angolo dedicato al pescato del giorno di Cannes che i pescatori locali vogliono rendere marchio registrato.
Ci siamo poi diretti verso il castello, dai cui torrioni è possibile vedere il porto e la baia circostante. Abbiamo poi proseguito il nostro tour verso l’ufficio del turismo, adiacente al Palazzo del Festival (dove era in corso una fiera) ed alle cui adiacenze ci sono le impronte di molti personaggi famosi, per poi prendere il traghetto e dirigerci all’isola di Santa Margherita.
Eh già, molti non sanno che di fronte a Cannes ci sono tre graziose isolette disabitate raggiungibile in 15 minuti di traghetto che è possibile visitare di giorno per trascorrere delle ore di pace e tranquillità per poi ritornare in serata nella città del cinema.

Noi siamo riusciti a visitare solo St. Margherita, la più grande delle 3 isole sulla quale c’era un castello rinforzato dal re Luigi 14esimo ed ora un forte dove è stato imprigionato per 11 anni l’uomo con la maschera di ferro, prima di essere trasferito nella Bastiglia.

Doveva essere dell’alta borghesia perché la sua cella è molto grande per l’epoca.
Voltaire ha descritto per primo questa storia, ma è stato Alexander Duma a renderla famosa con il suo romanzo.
L’isoletta mi è piaciuta moltissimo perchè, al di là della zona dove c’è il forte, si attraversa una vasta pineta immersa nel verde per poi giungere sulla meravigliosa spiaggia di sassi e scogli dalla quale ammirare le barche a vela.
Quindi non solo red carpet, ma anche natura e relax, oltre a tanto shopping tra le vie del centro.
Abbiamo trascorso solo una mattinata sull’isola, perchè poi abbiamo pranzato sul mare a Cannes al Riviera Beach Restaurant pesce fresco direttamente sulla spiaggia.
Mi sono goduta gli ultimi sprazzi di estate, per poi riprendere il treno Thello alle 18.00 da Nizza (che dista 20 minuti circa da Cannes) e ritornare in serata a Milano.
Questa volta abbiamo cenato sul treno.
Ci sono molte offerte di diversi menu a prezzi diversi. Il ristorante propone piatti della cucina italiana e francese e il bar offre un’ampia scelta di panini, insalate, piatti freddi o caldi, oltre a dolci, snack, bevande e paste per la prima colazione.
Io ho optato per un toast ed una birra artigianale… ed un muffin per addolcire il ritorno ed il saluto all’estate!
Thello
Thello è attualmente il solo collegamento ferroviario diretto tra l’Italia del Nord e la regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra con:
• 3 partenze quotidiane da Milano per Nizza tutto l’anno
• fra cui 1 partenza quotidiana da Milano per Marsiglia a frequenza variabile durante l’anno
Voi avete già viaggiato con Thello?

Ovviamente, prima di partire, anche se siete in Europa, non dimenticatevi di stipulare un’assicurazione che vi copra in caso di eventuali infortuni e malattie, dato che non sempre la tessera sanitaria Italiana è valida ed in Francia, ad esempio, in caso di malattia o infortunio, dovete pagare una franchigia del 20% se non avete un’assicurazione. Io ho stipulato l’assicurazione nostop vacanza copertura mondo con Europ Assistance e consiglio di farlo anche voi prima di ogni viaggio.

Qui il mio video

*Articolo scritto in seguito al Press Tour con Thello in Costa Azzurra.
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