Durante il mio ultimo viaggio in Cilento, ho avuto l’opportunità di trascorrere una giornata a Castellabate, il piccolo borgo medievale a sud della Campania dove è stato girato il film “Benvenuti al Sud”, patrimonio mondiale dell’Umanità inserito tra i borghi più belli d’Italia nel 2007.

Ma non solo, Castellabate è anche Bandiera Blu dal 1999, 4 vele di Touring Club e Bandiera Verde 2015 e 2016, insomma un piccolo gioiello del sud Italia, unico in tutta la regione Campania.

Castellabate

Il mio tour è iniziato dal porto di San Marco di Castellabate, al cui ingresso c’è un cartello con la scritta “Benvenuti al Sud”.

Dal porto c’è una vista meravigliosa del castello e della rocca di Santa Maria di Castellabate, ma è anche possibile vedere i resti di quello che era il porto romano che un tempo era costituito da due moli, sicuramente il monumento di maggior rilevanza, se non altro per lo stato di conservazione; i resti di uno dei moli sono in parte visibili anche da terra senza necessità di effettuare immersioni subacquee.

Castellabate

A Castellabate, infatti, c’è una delle sei aree marine protette della Campania. La barca per le immersioni, che porta fino a Punta Licosa, parte proprio dal porto.

L’originario bacino – ben più ampio dell’attuale – è in buona parte occupato dall’edilizia moderna e dal molo del porticciolo moderno. Il ritrovamento nelle sue vicinanze di una necropoli con numerose tombe di veterani della classis Misenenis, ha fatto ipotizzare per il porto di San Marco una funzione militare.

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Il tratto di costa compreso tra il porto romano e Punta Licosa ha restituito invece, numerosissimi  ceppi d’ancora in piombo alcuni dei quali con epigrafe disegni beneauguranti, che è possibile visionare nel museo del castello di Santa Maria di Castellabate.

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Di fronte al promontorio di Licosa, il cui toponimo deriva dal nome di una sirena (molto probabilmente quella che ammaliò Ulisse), si trova l’omonimo isolotto, che nonostante le sue ridotte dimensioni, conserva tracce del settore marittimo di una villa sempre di età romana che si ritiene si estendesse principalmente sulla terraferma, mentre sotto pochi decimetri d’acqua si intravvedono altre strutture murarie relative probabilmente ad un impianto per la lavorazione del pesce.

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Qui sono state trovate numerose anfore, anch’esse conservate nel museo del castello di Santa Maria di Castellabate, che consentono di inquadrare i traffici commerciali in un arco temporale che va dal V secolo a.C. alla tarda antichità.

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Oggi San Marco si presenta come una ridente località balneare, che trae giovamento dal mare. Il borgo si sviluppa intorno a Piazza Comunale, dove sorge la chiesa di San Marco Evangelista.

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Caratteristica la passeggiata che dal porto conduce alla spiaggia del Pozzillo, mentre per gli amanti della natura è consigliabile una passeggiata lungo il bosco del Castelsandra.

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Purtroppo, non sono riuscita a fare immersioni a causa del tempo incerto ma, dopo una breve gita in barca per ammirare l’area marina protetta di Castellabate, ci siamo diretti nel borgo medievale, dove abbiamo passeggiato per le viuzze del centro e ci siamo fermati a fare una visita al Museo del Castello, per ammirare le ancore e le anfore ritrovate in mare.

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Il Borgo Medievale di Castellabate, arroccato su una collina a 280 metri sul livello del mare, si trova in una posizione davvero affascinante dalla quale domina la costa che si estende tra i promontori di Licosa e Tresino.

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La storia del borgo inizia nel 1123, quando Costabile Gentilone, IV Abate della Badia di Cava, ottenne il permesso di far costruire una fortezza per difendere la popolazione dai continui attacchi dei pirati saraceni. A ridosso della fortezza, che ben presto iniziò ad essere chiamata “Castello dell’Abate”, furono costruite le prime case e, via via, tutto il borgo, che, anticamente era chiuso da cinque porte d’accesso: Porta di Mare e Porta Cavalieri dal lato del mare, Porta S. Eustacchio e Porta La Chiazza dalle campagne e Porta Li Bovi dal retroterra.

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Il Castello è ancora oggi il simbolo del borgo e dal suo ingresso c’è una veduta mozzafiato su tutto il Golfo di Salerno. Andateci al tramonto, come ho fatto io, e lasciatevi trasportare dalla magia del sole che muore in mare. I colori caldi del tramonto del sud vi resteranno per sempre nel cuore!

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Perdetevi poi tra i vicoli del centro storico, un labirinto di vicoletti e scale davvero suggestivi dove il tempo sembra essersi fermato, intervallati da slarghi spettacolari  e da scorci che lasciano senza fiato. 

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Il paese è proprio come mostrato nel film di Claudio Bosio diretto da Luca Miniero. Unica differenza, nella “Piazzetta” (Piazza X Ottobre 1123, così chiamata perchè qui fu posta la prima pietra del castello), non troverete l’ufficio postale nel quale sono state girate molte scene del film, ma al suo posto uno dei bar più grandi del paese, dove vi consiglio di fermavi a prendere un caffè ed ammirare il bellissimo panorama sulla graziosa vallata dell’Annunziata.

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Dove pernottare e mangiare

Nel mio breve soggiorno, io ho pernottato al Residence Poggio del Cenito, un’oasi di pace e relax in località Cenito a San Marco di Castellabate, situato strategicamente tra il pittoresco centro storico di Castellabate e le splendide spiagge Cilentane.

Per cena, invece, abbiamo mangiato al Ristorante Lounge Bar K Cilento nella piazza comunale di San marco di Castellabate dove abbiamo degustato piatti tipici locali a base di pesce.

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