Sabato 26 luglio la biennale del gusto, guidata dall’instancabile Luigi Farina ha organizzato un evento degustativo di primo livello al ristorante “La Caffettiera”, nel centro del salotto buono di Chiaia, piazza dei Martiri.
Una caratteristica molto originale è stata quella di mettere a confronto non solo due chef con diversi stili, ma anche i loro piatti con dei coktail ad accompagnarli, preparati dal barman della caffettiera. Devo dire che era la prima volta che in cui sorseggiavo uno  spritz o un mojto accanto ad un primo o un secondo piatto e la cosa mi ha subito incuriosito, ma procediamo con ordine, ecco il menù dell’evento:
26/07 – DUE CHEF E I COCKTAIL DE ‘LA CAFFETTIERA’

 

Serata all’insegna della buona cucina con lo Chef Marco Iavazzo de “La Caffettiera” e lo Chef Franco Ruggero (El Casoin di Antenore).

Antenore è un progetto del consorzio agrario del nord est che sposa il più possibile il Km0.

Questo il menu presentato con i cocktail abbinati:

Crostino con spuma di prosciutto stagionato di Montagnana (PD) 36 mesi preparato da Franco Ruggero con in abbinamento: old fashioned rivisitato.

 

 

Tartare di spada marinata in salsa di soia con gelè di mojto e salsa ananas preparato da Marco Iavazzo  con in abbinamento: mojto brasiliano.

Risotto allo spritz campari preparato da Franco Ruggero con in abbinamento: spritz campari molecolare.
Polpo brasato con crema cacao e finocchi alla curcuma preparato da Marco Iavazzo con in abbinamento: tiki cocktail.
Tiramisù ricetta originale della tradizione preparato da Franco Ruggero.
In primis l’antipasto di prosciutto di montagnana, davvero squisito di per se’,  in spuma su crostino (vero e propria fetta di pane cafone)  è stata una rivisitazione che ne ha esaltato i profumi ed adeguatamente coniugato le consistenze.  L’old fashioned rivisitato in accompagnamento era davvero buono, ma forse ancora un po’ troppo alcolico per iniziare un pasto, pertanto ne ho degustato solo alcuni sorsi.
Molto particolari le tartare di spada, davvero gustose, in un abbinamento non semplice per apprezzare il quale ho dovuto superare la metà del piatto. Le gelatina al mojto ad un primo impatto ricordava la classica carne in scatola in gelatina e quindi ho iniziatio a scartarlo, per poi riprovarla in abbinamento non solo al pesce spada, ma anche alla salsa ananas ottenendo così un sapore del tutto originale che credo sia stato lo scopo dello chef, nell’insieme quindi devo dire che questo piatto mi è piaciuto. Il mojto d’accompagnamento è riusultato un abbinamento particolarmente ben riuscito.
Il risotto allo spritz, con tanto di fetta d’arancia a decorare, per un amante di questa bevanda come me non poteva che essere apprezzato, è stato servito con una cottura ottima e ben salato, cosa non sempre facile con il riso, devo comunque dire che a mio giudizio che questo piatto segue tutti gli altri nella mia classifica di gradimento. Lo spritz d’accompagnamento,  col suo retrogusto amarostico ad ogni sorso è stato un gradevole  “reset” per le papille gustative.
Il polpo brasato,  portata principale della serata a mio giudizio, è risultato ben preparato, ottima la cottura  e adeguatamente accompagnato dalla crema di cacao e dal finocchio alla curcuma per esaltarne il sapore. Il tiki coctail vince il mio personale premio come bevanda della serata, simpaticamente servito in una tazzina di caffè il suo sapore dall’aroma tipicamente tropicale  mi riportava alla mandorla e a qualcos’altro che non ho saputo ben definire, ma che vi assicuro era davvero buono.
Dulcis in fundo il tiramisù di Franco Ruggero, ricetta veneziana molto apprezzata al nord Italia è stato molto apprezzato anche al nostro tavolo,  la sua particolarità era nel non aver bagnato tanto il savoiardo che ha fatto quindi sentire molto il suo carattere ad ogni boccone, sia come consistenza che come sapore zuccherino. Non posso dire che l’ho preferito alla ricetta per me più tradizionale, ma sono stato felice di aver provato questa variante.

Una cena ottima,  sapori genuini che arrivano forti e chiari, anche gli abbinamenti più audaci si apprezzano subito e risultano  facili da interpretare. L’idea dei cocktail abbinata al pasto non è per tutti, bisogna essere dei buoni bevitori e soprattutto non dover guidare dopo, ma applicando  la giusta moderazione ho potuto apprezzare la creatività di questo barman, cosa che mi ha davvero  stupito visto l’appiattimento di sapori che c’è nel settore drink.
La cena nel suo insieme  è stata goduta in una atmosfera garbata e piacevole nel dehor de La Caffettiera, in pieno centro con vista sul passeggio, mantenendo la necessaria privacy .  Il servizio discreto e opportunamente veloce, ha reso la cena dall’antipasto al dolce, serena e vivace.
La biennale del gusto ancora una volta con i suoi eventi mi ha regalato una bella emozione e il ristorante La caffettiera si è guadagnato un posto nella mia lista  di posti in cui ritornare.

 

 

 

 

Articolo e foto: Davide Bianchini