Al ritorno dall’ultimo viaggio in Slovenia, mi sono fermata una notte a Venezia, ospite dei miei amici Emily e Matteo di Guardo il Mondo da un Oblò, che per l’occasione mi hanno organizzato un bellissimo tour della città, facendomi scoprire i luoghi meno turistici e più affascinanti della città più romantica del mondo in un itinerario a piedi che ora voglio condividere con voi.

 Venezia

GHETTO

La presenza ebraica a Venezia è attestata già prima dell’anno mille, anche se bisognerà aspettare il tardo Trecento per poter apprezzare un insediamento consistente e stabile. Sino all’istituzione del ghetto gli israeliti, pur sottoposti a varie restrizioni, potevano vivere in qualsiasi luogo della città.

Il Ghetto Nuovo si presenta tuttora come un’isola, i cui accessi avvengono solo tramite due ponti. In corrispondenza di questi esistevano dei robusti cancelli, che venivano chiusi e sorvegliati di notte, poiché agli abitanti era permesso uscire dal quartiere solo di giorno e con dei segni distintivi.

Tutto ciò non impedì la crescita demografica della comunità, favorita anche da consistenti ondate immigratorie da tutta l’Europa. Per ricavare un numero sufficiente di alloggi si dovette provvedere all’espansione in verticale degli edifici; tutt’oggi le costruzioni del Ghetto, caso unico a Venezia, si caratterizzano per la notevole altezza, sino ad otto piani. Ciononostante, le autorità veneziane si trovarono costrette, in due occasioni, ad ampliare il Ghetto Nuovo: nel 1541 venne aggiunto il Ghetto Vecchio, concesso ai cosiddetti ebrei Levantini, giunti dalla penisola Iberica e dall’impero Ottomano; nel 1633 venne aperto il Ghetto Novissimo, una piccola area a est del Ghetto Nuovo, composta da appena due calli. Anche queste aree dovettero essere provvedute di ingressi sorvegliati.

Nel corso del Cinquecento vennero edificate varie sinagoghe, una per ogni gruppo di omogenea provenienza.

Via via la comunità si consolidava economicamente ed era ricca di fermenti culturali. Tradizionalmente gli ebrei veneziani esercitavano l’usura, o quella che veniva definita tale, cioè di fatto un’attività creditizia che ai cristiani era impedita da motivi religiosi, in quanto si riteneva contrario alla morale lucrare interessi su somme date a pegno

Con la caduta della Repubblica e l’avvento di Napoleone furono eliminate le discriminazioni nei confronti degli ebrei, i quali furono equiparati in tutto agli altri cittadini. Le porte del ghetto furono eliminate, così come l’obbligo di residenza.

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FONTEGO DEI TEDESCHI

Nell’epoca della Repubblica Serenissima di Venezia in questo luogo, di notte, venivano rinchiusi i mercanti tedeschi che commercializzavano nella città.

Oggi è un centro commerciale alla cui sommità vi è una terrazza panoramica.

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LIBRERIA ACQUA ALTA

Una strepitosa libreria aperta circa 13 anni fa. I libri non sono solo in vendita ma fanno parte dell’arredamento infatti è possibile trovare scalinate fatte con vecchie enciclopedie o intere facciate dell’edificio coperte da vecchi libri. Merita assolutamente una visita!

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PIAZZA SAN MARCO

L’unica piazza di Venezia, una delle più importanti piazze italiane, rinomata in tutto il mondo per la sua bellezza e integrità architettonica. È l’unico spazio urbano di Venezia che assume il nome di piazza, in quanto tutti gli altri spazi in forma di piazza sono propriamente definiti campi. Il suo corpo principale ha forma trapezoidale ed è lunga 170 metri: su di esso si innestano altre aree. È anche nota come “la Piazza” o “il salotto d’Europa”.

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HARD ROCK CAFE

Il parcheggio delle gondole, dove si parcheggiano tutte le gondole e partono per i tour in giro per la città.

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SCALA CONTARINI DEL BOVOLO

Nascosta in un labirinto di calli e canali, a due passi da Campo Manin, lungo uno dei principali itinerari turistici veneziani (ferrovia – accademia), sorge un gioiello architettonico caratterizzato da uno stile che si colloca tra rinascimentale, gotico e bizantino: la Scala Contarini del Bovolo.

La Scala a chiocciola più imponente e pregevole di Venezia è una perfetta sintesi di stili diversi: rinascimentale (per l’utilizzo di alcuni elementi come i capitelli), gotico (per la tecnica costruttiva) e veneto-bizantina (per la forma).

Fu commissionata da Pietro Contarini presumibilmente intorno alla fine del 1400 allo scopo di decorare la facciata dell’adiacente Palazzo di San Paternian di proprietà dell’illustre famiglia veneziana. La realizzazione di quest’opera, infatti, non aveva avuto in un primo momento un obiettivo di funzionalità, ma consisteva principalmente in un atto di prestigio e mirava essenzialmente all’ulteriore crescita della popolarità della casata.

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PONTE DI RIALTO

E’ da sempre il simbolo della mercatura e degli affari della zona più antica e attiva della città, rallegrata dalle banchine affollate e dai pittoreschi mercati che, oggi come allora, fiancheggiano il Canale.

Il Ponte di Rialto è una parte molto indaffarata della città. In ogni momento della giornata si vedono folle di persone attraversarlo, frugare tra i souvenir o prendersi un pò di riposo per osservare dalle sue balaustre l’incessante attività del Canal Grande.

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PONTE DEI SOSPIRI

Il ponte dei Sospiri è uno dei ponti più celebri di Venezia. Questo caratteristico ponte di Venezia, situato a poca distanza da piazza San Marco, scavalca il rio di Palazzo collegando con un doppio passaggio il Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove, il primo edificio al mondo costruito per essere appositamente una prigione. Serviva da passaggio per i reclusi dalle suddette prigioni agli uffici degli Inquisitori di Stato per essere giudicati.

Conosciuto in tutto il mondo, è fotografato dai turisti provenienti da ogni dove, dai soli due posti dai quali è osservabile, cioè dal ponte della Canonica e dal ponte della Paglia. Gli è stato attribuito questo nome perché la leggenda vuole che, ai tempi della Serenissima, i prigionieri, attraversandolo, sospirassero davanti alla prospettiva di vedere per l’ultima volta il mondo esterno.

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E se le mie foto non vi hanno fatto venire ancora voglia di Venezia, ecco il video:

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