La settimana scorsa sono stata in Cantabria, una piccola regione a Nord della Spagna poco conosciuta dal turismo italiano, ma dalla straordinaria bellezza, per percorrere il Cammino Lebaniego.

Un viaggio tra natura e spiritualità alla scoperta delle location più belle del Nord della Spagna.
A volte bisogna perdersi un pò per ritrovarsi e, quale miglior modo per cercare se stessi se non attraverso i suggestivi cammini spagnoli?
 
Camino Lebaniego

Sono arrivata con volo da Napoli a Santander facendo scalo a Madrid.

Lì ho trascorso la prima giornata in giro per il lungomare di Santander da turista, attraverso la banca che ha dato il nome alla cittadina, l’opera di Renzo Piano costruita sul lungomare in seguito all’incendio del 1941 che ha distrutto quasi tutta la città rendendola una città cosmopolita e moderna ed aver trascorso la serata a mangiare vino e pinchos (l’aperitivo tipico simile a quello milanese, che è molto simile alle tapas, ma caratterizzato da piatti cucinati a base di carne o pesce).

 Santander

Il giorno dopo, sono partita per il Cammino Lebaniego, il cammino a nord di quello di Santiago di Compostela lungo 66 km che parte dal sentiero lungo la costa di San Vicente de la Barquera  fino a Santo Toribio de Liebana, il monastero situato nei pressi degli spettacolari Picos de Europa tra la Cordigliera Cantabrica dove è custodito il pezzo più grande della croce su cui è stato crocefisso Gesù, permettendomi di scoprire la Cantabria dal mare alla montagna attraversando paesaggi e panorami diversi e variegati. 

Camino lebaniego

Questo cammino, più breve e meno conosciuto del Cammino di Santiago, porta alla scoperta della Cantabria.

Camino Lebaniego

Per un piccolo tratto lungo 10 km, nei pressi di San Vicente de La Barquera, il Cammino Lebaniego coincide con il Camino del Norte di Santiago per separarsi poco dopo Serdio, dove un bivio impone al “cruceno” o “crucero” un cambio di direzione. Ho attraversato panorami e paesaggi mozzafiato e respirato a pieni polmoni tutta la natura incontaminata che mi circondava.

Camino LebaniegoCamino Lebaniego

Noi abbiamo percorso il primo tratto del cammino del Norte che costeggia la Costa Est a metà tra campagne verdi e la lunga spiaggia oceanica, partendo proprio da St. Vicente de La Barqueda. Lì una rete di sentieri e strade di campagna ci ha catapultati nella verde vallata della Cantabria tra colline, boschi e torrenti. Abbiamo fatto una piccola sosta alla spiaggia della Gerra dove non è difficile incontrare surfisti o camperisti e poi da lì abbiamo proseguito per il Cammino Lebaniego…

Camino LebaniegoCamino Lebaniego

Siamo passati per il paesino di Comillas, comune spagnolo di 2.483 abitanti sulla costa oceanica a 17 km ad ovest di Santillana del Mar, conosciuta come “città degli arcivescovi” per avere dato i natali a cinque prelati che nel medioevo ressero diverse diocesi; abbiamo percorso un tratto della prima tratta del Cammino Lebaniego che coincide con il Sentiero del Note da San Vicente de la Barqueda a Cades, tra mucche, distese di verde e la costa sabbiosa.

 Comillas Camino Lebaniego

Abbiamo poi percorso il sentiero fluviale del Nansa, parte della rotta lebaniega che scorre lungo il fiume Nansa, facendo delle piccole soste al Mirador de Santa Catalina, uno dei migliori punti panoramici in Cantabria, da dove è possibile ammirare il villaggio di Tresviso magicamente costruito nelle rocce. 

Mirador de Santa Catalina Comillas Camino LebaniegoCamino Lebaniego

Siamo poi arrivati alla Chiesa Mozarabe Santa Maria de Lebana, quasi nascosta tra le montagne, costruita in stile mozarabico nel X secolo, su richiesta dei conti di Levana. Gli archi sono rialzati in quasi tutta la chiesa, tranne l’arco trionfale e quelli delle cappelle. Di fronte la chiesa un piccolo cimitero davvero suggestivo.

Natura, fede, spirito… un cammino spirituale a contatto con la natura attraversando paesaggi mozzafiato che non può assolutamente lasciare indifferenti!

 Camino Lebaniego Camino Lebaniego Camino Lebaniego

Il percorso del Cammino Lebaniego è indicato con una segnaletica di frecce rosse simboleggiate con una croce anch’essa di colore rosso. Le segnaletiche sono molto ben posizionate ed è difficile perdersi. Lungo il cammino può capitare di incontrare anche le segnaletiche con le conchiglie gialle, ma fanno riferimento ad un altro percorso, quindi è meglio non tenerle in considerazione se il vostro obiettivo è arrivare al monastero di Santo Toribio.

Camino Lebaniego

Il cammino attraversa per lo più luoghi di campagna o montagna isolati e ci sono pochi piccoli paesi. E’ consigliabile quindi fare scorta di acqua e viveri lungo il tragitto.

Ci sono in totale 8 albergue appositamente dedicati ai pellegrini, posizionati in punti strategici del percorso così da garantire vari alloggi durante il pellegrinaggio.

Camino Lebaniego

Sono aperti tutto l’anno, ma è necessario prenotare o perlomeno comunicare la propria presenza all’apposito numero, così da permettere alla persona incaricata dell’ostello di aprirne le porte. Infatti, non essendo ancora un cammino molto conosciuto e frequentato, le strutture d’accoglienza vengono messe a disposizione volta per volta ai pellegrini che le richiedono.

 Camino Lebaniego Camino Lebaniego

La cittadina più grande e dotata di tutti i servizi è Potes, che si trova all’altitudine di 292 metri, a 117 km da Santander, alla confluenza dei fiumi Deva e Quiviesa, quasi al termine del Cammino Lebaniego. Si tratta di un paesino dallo stile medievale e viuzze strette e contorte, costruito intorno ai due fiumi, dal sapore davvero molto suggestivo che mi ha lasciata davvero incantata.

 

Potes Camino Lebaniego Potes Camino Lebaniego Potes Camino Lebaniego

Qui abbiamo pernottato all’Hotel Valdecoro e ci siamo fermati a mangiare a La Casa del Capitán dove generalmente pernottano i pellegrini ed è possibile ricevere il timbro sul passaporto del pellegrino, che si ritira nella Cattedrale di Santander o in una delle tappe del cammino.

Potes Camino LebaniegoPotes Camino Lebaniego

Prima di arrivare a Potes, però, ci siamo fermati a visitare le bellissime Cave El Soplao che sono davvero meravigliose. Purtroppo non è stato possibile fare foto all’interno ma ci sono delle intere grotte di stalattiti che crescono contro la gravità dalla forma di fiori e coralli davvero mozzafiato! Ci si accede a bordo della riproduzione di un treno minerario, che parte da una stazione esterna raggiungendo un binario interno a partire dal quale la visita prosegue a piedi.

El Soplao El SoplaoEl Soplao

Le gallerie più importanti sono La Gorda, Los Fantasmas e La Ópera che lasciano davvero senza fiato! Per i più audaci è prevista anche una visita di Turismo-Avventura. Per due ore e mezza è possibile vivere l’esperienza di trasformarsi in speleologi  scoprendo le gallerie di Campamento, El Órgano e El Bosque. L’organizzazione fornisce l’attrezzatura necessaria (casco con lanterna, tuta/muta e stivali di gomma).

  Camino Lebaniego Camino Lebaniego

Da Potes il giorno seguente abbiamo raggiunto i Picos de Europa, catena montuosa della Spagna settentrionale di formazione calcarea  tra cui vi sono alcune delle montagne più alte della Spagna, arrivando in alcuni casi al di sopra dei 2.500 metri. Il nome Picchi d’Europa è dovuto al fatto che si tratta delle prime montagne europee visibili per le navi che arrivano dall’America.

  Picos De Europa Picos De Europa

Siamo saliti con il Teleférico de Fuente Dé a 1800m dove ad attenderci c’erano soli 3 gradi, pioggia e vento. Non vi nego che ci siamo un pò congelati, anche perchè non mi aspettavo queste temperature. Sono partita da Napoli che c’erano 28 gradi, mi aspettavo un clima un pò più fresco ma non 3 gradi. Li ho superati tenendomi in movimento e camminando, avendo addosso semplicemente una felpa ed un k-way. Pazza? Forse! Ma il panorama era davvero da urlo ed abbiamo incontrando i daini nel nostro percorso, quindi lo rifarei altre centomila volte!

 Picos De Europa Picos De Europa Picos De Europa Picos De Europa Picos De Europa

Per fortuna quando siamo scesi dalla teleferica ci siamo diretti all’Hotel Ristorante Remona per assaggiare il Cocido Lebaniego, a base di ceci di Potes, patate, verdure di collard e compangu , che si riferisce alla carne della macellazione del maiale, come la pancetta (tocino), il budino nero (morcilla), il chorizo e il prosciutto. Un altro ingrediente aggiuntivo è la carne bovina, in particolare la cecina, le ossa e un ripieno di farina di pane, uovo, chorizo e prezzemolo. È il pranzo tradizionale del pellegrino ed è generalmente anticipato da “sopa de cocido” (il brodo che resta dalla cottura della carne e di cui avevamo proprio bisogno dopo esserci infreddoliti),  formaggio con marmellata di pomodori e seguito da una piccola degustazione di dolci misti.

 cocito lebaniego cocito lebaniego cocito lebaniego

Siamo poi giunti, a malincuore, alla tappa finale del Camino Lebaniego: il Monastero di Santo Toribio de Liébana, situato tra i Monti Cantabrici nel comune di Camaleño, non troppo distante da Potes. Il monastero è meta di pellegrinaggio perchè ospita alcune opere del Beato di Liébana ed il Lignum Crucis, secondo i cristiani cattolici il pezzo più grande della croce dove morì il Cristo.
La sua Porta Santa, o anche detta porta del Perdono, si apre all’inizio di ogni Anno Giubilare per accogliere i pellegrini ed essendo il 2017 El Año Jubilar (perché il compleanno del Santo è capitato di domenica), noi l’abbiamo attraversata.

Santo Toribio de la Liebana Santo Toribio de la Liebana

Chi passa attraverso il portone del perdono può essere assolto da tutti i peccati, a patto di recitare alcune preghiere indicate lungo le pareti della chiesa a fianco alla porta.

Santo Toribio de la Liebana

Il monastero fu fondato dal monaco Santo Toribio de Palencia nel VI secolo, che desideroso di vivere in un luogo pacifico e vicino alla natura, costruì con altri monaci un piccolo oratorio. Inizialmente guidato dall’ordine benedettino, passò successivamente nelle mani dell’ordine francescano, che ancora oggi lo abitano. Nel secolo IX quando in questo rifugio delle montagne cantabriche, fu portata la reliquia del più grande dei frammenti conosciuti della Santa Croce, arrivata in Spagna nel 5º secolo dall’arcivescovo di León dalla Terra Santa per proteggerlo dal pericolo di profanazione derivante dall’espansione musulmana nella penisola iberica, e questo luogo divenne uno dei più importanti centri di peregrinazione.

  Santo Toribio de la Liebana Santo Toribio de la Liebana

Qui c’è la possibilità di pernottare in un albergue per pellegrini, e se avete ancora voglia di camminare seguite le frecce per il Cammino Vadiniense fino al Cammino Francese.

 Santo Toribio de la Liebana Santo Toribio de la Liebana

Nella sacrestia del monastero, inoltre, è possibile consegnare il passaporto con tutti i timbri del cammino e ritirare l’attestato di avvenuto completamento del Cammino ed iniziare, se si vuole,  il Cammino di Santiago oppure tornare a casa.

Santo Toribio de la Liebana

Noi, ahimè, siamo ritornati a Santander per un’ultima passeggiata lungo la spiaggia ed il litorale, prima di ripartire l’indomani per Napoli, questa volta con scalo a Barcellona, dove ne ho approfittato per fare un breve giro per la città!

Santander

Questo cammino, anche se vissuto in modo turistico, mi ha lasciato il segno e mi sono ripromessa di ritornarci presto. Nella ricerca di me stessa, mi è venuta voglia di partire per il Cammino di Santiago. Vi terrò aggiornati!

SantanderCamino Lebaniego

Per il mio cammino non ho rinunciato ad un outfit fashion ma comodo: pantaloni floreali Omero abbigliamento, backpack Miceweekend, scarpe comode da outdoor Grisport e k-way Diadora.

Camino Lebaniego

Qui trovate il video del mio cammino:

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